25 ottobre 2006

Matrix, Schopenhauer e i gruppi...

Bene bene, anzi: male male!!! A quanto pare non riusciamo a sganciarci da Hegel e dalle paludi melmose delle verifiche corrette, di quelle non fatte, dei gruppi di lavoro che si fanno e si disfano e così via...
Un passo avanti è stato fatto in 5G: avendo tre ore consecutive, è sorta in me spontanea l'idea di portare la sunnominata classe in aula video a vedere il film Matrix, il primo della trilogia.
Perché Matrix? Per introdurre Schopenhauer e Kiekegaard, naturalmente (i due filosofi sono legati dal rifiuto dell'idealismo. . .)
Che collegamento c'è tra Schopenhauer e Matrix? Per S. ciò che noi vediamo e sentiamo abitualmente, il mondo della nostra esperienza sensibile, non è altro che una nostra rappresentazione. Di più: una rappresentazione illusoria, un'apparenza (un fenomeno). In maniera più radicale: per S. il mondo sensibile, in quanto rappesentazione, nasconde l'essenza vera del mondo. In quanto "nasconde", il mondo sensibile non è altro che il velo di Maya (date uno sguardo a questo percorso multidisciplinare). In Matrix il mondo abituale, quotidiano, il mondo vissuto da Neo,il protagonista della storia, non è altro che un'illusione.
Prima conclusione: il mondo sensibile, in Matrix come per S., non è altro che una realtà illusoria che nasconde la vera realtà (piccola digressione: cos'è la realtà? Date uno sguardo a questo articolo di Diego Marconi su Matrix e la nozione di realtà)
Cos'è però questa VERA REALTA'? Per S., la vera realtà è la volontà di vivere. In Matrix, la vera realtà è rappresentata da un mondo in cui le macchine dominano gli esseri umani, usandoli come "pile elettriche" e proiettando nelle loro menti un mondo artificiale ed illusorio.
Seconda conclusione: la verà realtà è al di là del mondo sensibile così come lo conosciamo. Inoltre, la verà realtà non ha nulla di pacifico e di rassicurante e si contrappone alla razionalità tipica della tradizione occidentale...
Per ora basta così. In un prossimo post parlerò dei legami tra Matrix e Kierkeggard e del progetto di apprendimento cooperativo in 5D (in altre parole: abbiamo fatto i gruppi...)

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