28 settembre 2007

Analitico-Sintetico in Kant

Analitico/sintetico Si tratta di una coppia di concetti che riguardano la logica o, più propriamente, la semantica. In prima istanza, si tratta della distinzione fra proposizioni che sono vere solo in virtù del contenuto concettuale, e le proposizioni che sono vere anche sulla base di un elemento semantico non-concettuale, come per esempio l’intuizione sensibile. In termini "kantiani", analitici sono detti i giudizi della forma soggetto-predicato in cui il predicato appartiene al soggetto come qualcosa che vi è contenuto (eventualmente in maniera implicita). Esempi di tali giudizi sono: ogni animale razionale è animale, i corpi sono estesi, gli scapoli sono maschi. Si tratta di giudizi che, essendo puramente esplicativi, non comportano alcun accrescimento conoscitivo. Non fanno altro che analizzare nelle sue parti componenti il concetto espresso dal soggetto. Sono invece sintetici i giudizi nei quali il predicato si trova (interamente) al di fuori del concetto del soggetto, sebbene sia in connessione con esso. Esempi di tali giudizi sono: i corpi sono pesanti, Cesare attraversò il Rubicone, ma anche, per Kant, ogni giudizio matematico. Proprio perché un giudizio sintetico aggiunge al concetto del soggetto un predicato che in esso non era già contenuto, e da cui quindi non poteva essere ottenuto per via di analisi, i giudizi sintetici sono estensivi, accrescono la conoscenza. Tale impostazione kantiana è stata poi fortemente criticata, soprattutto per il suo sostenere l’esistenza di giudizi "sintetici a priori", cioè di giudizi, come quelli matematici e della fisica teorica, che sono allo stesso tempo informativi e veri in modo necessario. Radicale è poi la posizione di Quine, il quale ha negato nel 1951 (Due dogmi dell’empirismo) che sia possibile indicare criteri per distinguere i giudizi analitici dai sintetici, nel senso che, a parte le verità della logica (tautologie), non è sostenibile l’esistenza di asserzioni prive di contenuto empirico e vere unicamente in virtù del significato dei termini che vi compaiono.
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(via Google)

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