Colgo l'occasione per ringraziare Barbara per i due commenti che ha inserito.
Tutti e due i commenti meritano una discussione.
Il primo commento riguarda il suicidio.
Barbara dice che in fondo il suicidio è una soluzione plausibile alla noia e all'insensatezza dell'esistenza. Conclude poi con una nuova domanda: :"perchè sopportare i problemi e portare avanti la nostra esistenza se non è stata una nostra decisione quella di esistere?"
Dal punto di vista esistenziale e personale mi viene da dare una risposta semplice ed esorcizzante: IL SUICIDIO NON E' UNA SOLUZIONE AI PROBLEMI DELLA VITA. IN REALTA' E' UNA NON-SOLUZIONE, UN MODO PER CAMBIARE "REGISTRO" ALLA DISCUSSIONE CHE NON FA ALTRO CHE ALIMENTARE NUOVI PROBLEMI.
Una risposta più professionale, nell'ambito di un ragionamento di stampo psicanalitico, è il seguente.
Freud distingue tra principio di piacere e principio di realtà. Il principio di piacere può essere inteso come una tendenza a ricercare l'appagamento del desiderio nell'immediato, evitando le cose "sgradevoli" e gli ostacoli. Il principio di realtà è invece la tendenza a fare i conti con gli aspetti meno piacevoli dell'esistenza, puntando ad appagare i desideri rimandando la gratificazione immediata.
Pensare di risolvere i problemi semplicemente eliminandoli, sopprimendoli sopprimendo se stessi, è ricorrere al principio di piacere rifiutando di confrontarsi con la realtà. La realtà con cui ci confrontiamo tutti i giorni è infatti ambigua, ambivalente, a volte terribilmente noisa, densa di compromessi...Eppure è la "nostra" realtà, quella che ci è data da vivere (non nel senso che qualcuno - Dio- ce l'ha data, ma nel senso che non ce la siamo dati da soli...). Tra l'altro, il tema dell'essere gettato in una realtà a noi estranea e che non abbiamo scelto è tipico dell'esistenzialismo, in particolare nelle posizioni di Heidegger.
Il secondo commento è sulla difesa di Freud.
Barbara sostiene a spada tratta l'opera di Freud, difendendola dalle accuse che emergono da un libro uscito in Francia: "Il libro nero della psicanalisi".
Con i suoi compagni di gruppo Barbara si sta occupando di Freud. Noi, come classe, non abbiamo ancora analizzato in profondità il pensiero di Freud. Per valutare la bontà di una tesi bisogna essere documentati. Difendere un autore, o accusare i suoi detrattori, a prescindere da quello che hanno detto è un atteggiamento ingenuo, che possiamo decidere di assumere per iniziare una discussione, ma non per discutere in profondità dei contenuti. Dalle prime elaborazioni di Freud ad oggi sono successe molte cose...
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